Conosci la limonata a cosce aperte degli acquafrescai di Napoli? Qual è la sua storia e perché si chiama proprio così.
Si chiama limonata a cosce aperte ed è una specialità tipica della città di Napoli. Il nome può apparire in effetti un po’ bizzarro, ma una volta che avrai scoperto per quale motivo è stata definita così ti sembrerà tutto più chiaro! Prima però di addentrarci nel discorso, è importante ricordare che la limonata a cosce aperte è una bevanda venduta per strada, nei chioschi degli acquafrescai.

Delle figure ancora molto diffuse nel capoluogo campano, con le loro bancarelle piene zeppe di agrumi. Questo mestiere è nato anticamente per cercare di far fronte alla crisi economica, inizialmente con carretti itineranti e poi con bancarelle e chioschi veri e propri dove la gente poteva fermarsi per trovare un po’ di ristoro.
Limonata a cosce aperte: cos’è e perché si chiama così
La storia della limonata a cosce aperte si intreccia con quella degli acquafrescai, un mestiere antico ancora molto diffuso a Napoli. In origine gli acquafrescai, o acquaioli, erano delle vere e proprie banche dell’acqua. Essi vendevano per qualche spicciolo bicchieri d’acqua fresca, che riusciva a mantenersi a basse temperature anche per diverse ore, poiché conservata all’interno di grandi anfore di creta, sigillate con tappi di sughero.

Con il passare del tempo gli acquafrescai si sono evoluti ed hanno cominciato a vendere anche altre bibite, tra cui proprio la limonata a cosce aperte. Ancora oggi, infatti, passeggiando per le vie di Napoli è possibile imbattersi nei loro chioschetti pieni di frutta, dove viene appunto servita questa mitica bevanda, fatta con limone spremuto, acqua frizzante ed un pizzico di bicarbonato. Ma perché questa specialità si chiama proprio così?
In pratica, il nome fa riferimento al modo in cui bisogna consumare la bibita. A gambe divaricate per evitare che coli tutta sui pantaloni, dal momento che viene servita in bicchieri colmi fino all’orlo e per via della sua effervescenza. L’acquafrescaio aggiunge infatti il bicarbonato solo all’ultimo momento, con un gesto veloce e deciso, per poi servire la limonata in fretta al cliente, il quale in pochi secondi deve assumere la tipica posizione per evitare che la reazione tra limone, acqua gasata e bicarbonato faccia fuoriuscire il liquido dal bicchiere.
Un rituale alquanto bizzarro a cui però nessun turista riesce ormai a sottrarsi. Tutti infatti a Napoli fanno la fila per gustare la mitica limonata a cosce aperte.