QuBì: a Milano 215 doposcuola supportano 8.000 minori in condizioni di fragilità economica

È la fotografia dei doposcuola sostenuti dalla nuova edizione del Bando “Doposcuola in rete”, all’interno della più ampia cornice del Programma QuBì.

Sono complessivamente 215, aggregati in 9 reti (una per ciascun municipio della città di Milano), ed erogano oltre 1.600 ore settimanali di supporto allo studio a favore di circa 8.000 minori in condizioni socioeconomiche svantaggiate. Coinvolgono più di 500 operatori retribuiti, 2.000 volontari e un’ampia rete di Enti di Terzo Settore, parrocchie e scuole: è la fotografia dei doposcuola sostenuti dalla nuova edizione del Bando “Doposcuola in rete”, all’interno della più ampia cornice del Programma QuBì promosso da Fondazione Cariplo.

Risultano, infatti, sempre più numerose le bambine e i bambini in fragilità economica e sociale che necessitano di un supporto allo studio. Nei territori a maggior rischio di povertà minorile, i doposcuola rappresentano un luogo privilegiato di incontro e di aggancio delle famiglie più fragili e operano in prima linea nel contrasto alla povertà educativa.

Per rispondere al crescente bisogno di supporto didattico, il Programma  QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, promosso da Fondazione Cariplo e attivo a Milano dal 2017, ha rinnovato anche per l’anno scolastico 2023/24 il sostegno ai doposcuola della città, con particolare riferimento agli spazi che si rivolgono a minori in fragilità socioeconomica e culturale. I progetti sono sostenuti tramite il Bando “Doposcuola in Rete” con un impegno complessivo di 1.2 milioni di euro e saranno attivi per tutta la durata dell’anno scolastico.

La misura si pone in continuità con la sua prima edizione, lanciata con successo nell’aprile 2022 per promuovere la formazione di reti di doposcuola limitrofi e rafforzare la loro capacità di sostenere nello studio bambine e bambini in fragilità. Il Bando ha permesso quindi di intercettare, sostenere e connettere tra loro i doposcuola in una dinamica di rete, al fine di favorire il potenziamento, il confronto, le sinergie, lo scambio di competenze (come, ad esempio, l’organizzazione di formazioni congiunte per operatori e volontari) e la condivisione di soluzioni (come la messa in comune delle liste di attesa).

La prima edizione del Bando (nell’anno scolastico 2022/23) ha favorito il potenziamento di 160 spazi compiti a Milano, costituiti in 14 reti progettuali, di cui 5 municipali. Con la nuova annualità aumenta il numero di doposcuola sostenuti, 215 in totale, aggregati in 9 reti di municipio, per consolidare ulteriormente il modello di lavoro in rete già sperimentato nei 5 anni di attività del Programma QuBì. Le 9 reti di doposcuola, grazie al coinvolgimento di oltre 500 operatori retribuiti, 2.000 volontari e un ampio numero di Enti di Terzo Settore, parrocchie e istituti scolastici, sono in grado di supportare circa 8.000 minori in fragilità di un’età compresa tra i 6 e i 18 anni.

“È importante dare alle persone risposte mirate ai loro specifici bisogni. Nella nostra visione il bando “Doposcuola in rete” è un esempio concreto di welfare di precisione, poiché ha consentito l’efficientamento e il rafforzamento di risposte puntuali a sostegno dei minori in fragilità, in linea con il modello operativo implementato negli anni dal Programma QuBì che pone le famiglie al centro di una rete di enti e servizi in grado di fornire risposte ai loro bisogni. Il sostegno alle reti di doposcuola ha consentito di estendere questa logica di rete da una prospettiva di quartiere a una di municipio. Rafforzare la capacità dei doposcuola di far fronte alla povertà educativa è essenziale per contrastare le disuguaglianze, a beneficio della comunità intera di oggi e di domani.” – ha dichiarato Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo.

La mappa dei doposcuola e gli obiettivi del Bando

La mappa dei doposcuola sostenuti dal Bando delinea la fotografia di un’esperienza e di un modello unici nel panorama italiano: un’alleanza di rete tra doposcuola limitrofi, diversi tra loro per dimensioni, enti gestori e modalità di lavoro, uniti dal comune obiettivo di sostenere i minori più fragili, condividendo e ottimizzando le risorse a disposizione.

In particolare, i progetti sostenuti dal Bando hanno lo scopo di:

– potenziare l’offerta didattica degli spazi di sostegno allo studio (tramite l’incremento del personale educativo e/o l’acquisto di materiali didattici e informatici);

– coinvolgere figure specializzate come mediatori culturali, psicologi e formatori, per attivare interventi mirati, favorire l’integrazione dei minori stranieri Neo Arrivati in Italia (NAI) e garantire un supporto adeguato a bambine e bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA);

– rafforzare il raccordo tra i doposcuola e le scuole di riferimento.

Le 9 reti municipali – ciascuna dotata di un proprio referente – lavorano anche in sinergia tra loro, promuovendo con cadenza mensile incontri online – che coinvolgono circa 50 partecipanti tra operatori e volontari – per confrontarsi e condividere aggiornamenti, analisi dei bisogni e strumenti messi in campo.

Leggi le Storie dal “Bando Doposcuola”!

Dati di scenario

Il bisogno di potenziare gli spazi di sostegno allo studio per supportare un numero maggiore di bambine e bambini, ragazze e ragazzi della città è emerso in particolare dopo la pandemia. A seguito di un’indagine avviata a settembre 2021 dal Programma QuBì per verificare lo “stato di salute” di questi servizi dopo i lunghi  mesi di lockdown e di restrizioni sanitarie, è emerso che tra il periodo precedente all’emergenza Covid-19 e la ripresa dell’anno scolastico 2021/22 negli 80 doposcuola presi come campione si registrava una riduzione di circa il 27% del numero di frequentanti e nel 70% dei casi una forte riduzione dell’offerta didattica, sia per motivi legati alla riduzione della capacità degli spazi data dalle misure di contenimento della pandemia, che per mancanza di volontari o operatori. Con il graduale miglioramento della situazione pandemica gli spazi di sostegno allo studio hanno ripreso la propria attività, trovandosi però a gestire lunghe liste di attesa e nuove complessità legate anche ai mesi di didattica a distanza e alla necessità di molti dei bambini e ragazzi di dover colmare quel divario di apprendimento (learning gap) e di socialità che si era creato. In questo contesto il Programma QuBì ha lanciato, ad aprile 2022, la prima edizione del bando Doposcuola in rete, grazie al quale 160 spazi di sostegno allo studio a Milano hanno potuto riavviare, potenziare ed efficientare le proprie attività. Il lavoro di rete realizzato durante l’anno scolastico 2022/23 ha posto le basi per una ulteriore evoluzione dell’alleanza tra doposcuola, che permette oggi di dotare la città di Milano di una efficiente infrastruttura di rete a supporto dei minori più fragili.

OSSERVATORIO POPOLARE QuBì: ricerca dell’Osservatorio Popolare QuBì “I fattori di povertà e qualità della vita dei ragazzi e delle ragazze nei doposcuola di Milano” – a cura di Codici , settembre 2022.

Il lavoro delle reti QuBì sui territori fornisce un’opportunità di costante monitoraggio dei bisogni delle famiglie e dei minori nei quartieri più fragili di Milano: per questo nel 2021 il Programma QuBì ha attivato una collaborazione con Codici Ricerca e Intervento per la creazione di un “Osservatorio Popolare QuBì” che periodicamente esegue analisi, approfondimenti, laboratori raccogliendo i punti di vista delle ragazze e dei ragazzi raggiunti dal Programma sul tema della povertà.

Nel 2022 l’Osservatorio Popolare ha realizzato una ricerca specifica su ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni che frequentano i doposcuola di Milano, allo scopo di indagare alcuni aspetti del loro quotidiano, la qualità della loro vita e i possibili fattori di povertà. All’indagine hanno partecipato 32 spazi compiti rivolti a questa fascia d’età, per un totale di 368 ragazze e ragazzi raggiunti.

Alcuni esiti della ricerca:

  • tra i minori che frequentano gli spazi, il 50% presenta due o più segnali di possibile povertà, quali ad esempio la mancanza di vestiti in buone condizioni (3%), di materiale didattico (3%), di un computer da usare per la scuola o una connessione internet (10%), di un posto tranquillo per studiare (30%) o di attrezzature necessarie per praticare sport o hobby (25%);
  • circa la metà dei rispondenti ha dichiarato di non aver mai o quasi mai avuto la possibilità di frequentare un corso o un’attività extrascolastica (46%) e il 72% di suonare uno strumento;
  • per la quasi totalità dei frequentanti (92%) il doposcuola è un luogo associato a sentimenti positivi e, nel 69% dei casi, un posto in cui “ci si sente accettati dagli educatori per quello che si è”.

Tutte le informazioni sul Programma QuBì, sui partner coinvolti, sulle 23 reti di quartiere e sui progetti realizzati e in via di sviluppo sono presenti sul sito https://ricettaqubi.it/