La cipolla, protagonista assoluta a tavola e nei dialetti regionali: tutti i modi di dire che sicuramente non conosci

Forse non lo sai, ma esistono tantissimi modi dire dialettali sulla cipolla: ecco i più curiosi e bizzarri.

La cipolla è la regina indiscussa della cucina italiana. Viene utilizzata innanzitutto per fare il soffritto, la preparazione base di tantissime ricette. Inoltre, si può cucinare in svariati modi, tutti gustosissimi, o aggiungerla a diverse pietanze per insaporirle. Senza contare, poi, che il nostro Paese è ricco di varietà differenti di cipolle, da quella rossa di Tropea a quella di Breme.

cipolle dorate
La cipolla, protagonista assoluta a tavola e nei dialetti regionali: tutti i modi di dire che sicuramente non conosci (Ricettaqubi.it)

Ognuna è perfetta per cucinare pietanze diverse, poiché vanta delle caratteristiche gustative e nutritive specifiche. Ciò che però forse non tutti sanno è che la cipolla ricorre anche in moltissimi modi di dire dialettali. Scopriamo insieme quali sono i più curiosi e bizzarri.

La cipolla nei modi di dire dialettali: quali sono i più curiosi e bizzarri

Potrà sembrare strano, eppure un ingrediente povero e semplice come la cipolla, oltre ad essere un elemento irrinunciabile all’interno di tantissimi piatti, è anche protagonista di svariati modi di dire dialettali. Lo sapevi? Da Nord a Sud dello Stivale c’è infatti una grande varietà di espressioni folcloristiche che racchiudono un significato metaforico, al di là di quello letterale. Scopriamole insieme.

affettare cipolla
La cipolla nei modi di dire dialettali: quali sono i più curiosi e bizzarri (Ricettaqubi.it)
  • Do femene e na séola fa un marcà: questo modo di dire veneto significa “due donne e una cipolla fanno un mercato”. In pratica si allude al luogo comune della loquacità femminile e alla capacità delle donne di fare confusione con un nonnulla. Qui la cipolla è usata come elemento amplificativo .
  • Fésse brusé j’euj con le siole dj’àotri: in dialetto piemontese vuol dire “farsi bruciare gli occhi con le cipolle degli altri”. Metaforicamente significa finire in mezzo alle grane altrui.
  • O meize de çiòule o ven pe tûtti: letteralmente “il mese delle cipolle viene per tutti”, è un’espressione che fa riferimento all’effetto lacrimogeno delle cipolle e, quindi, significa che i guai e i dolori arrivano per tutti.
  • Chi è uso alle cipolle, non vada a’ pasticci oppure Chi ha vitella in tavola non mangia cipolla: nei detti toscani si allude agli inconvenienti che nascono dal mescolare insieme condizioni differenti (ricchi e poveri). Storicamente la cipolla è sempre stato un alimento povero, da qui l’invito rivolto alla gente comune di accontentarsi di ciò che si ha, le cipolle appunto.

La cipolla nei proverbi del Sud

Anche al Sud Italia la cipolla è protagonista di diversi proverbi.

cipolle in padella
La cipolla nei proverbi del Sud (Ricettaqubi.it)
  • A capa è ‘na sfoglia ‘e cipolla: “la testa è una sfoglia di cipolla” si dice in Campania. In questo caso la cipolla è paragonata alla testa dell’uomo, fragile e sottile. Basta infatti un piccolo dettaglio per far cambiare umore o decisione agli essere umani.
  • Pane e cepolla a la casa teja: in Molise questa espressione significa “pane e cipolla a casa tua”. Un detto popolare che esprime la preferenza per la semplicità della propria vita piuttosto che per i lussi altrui.
  • Ci manci cipuddhra te vene la uce: significa “se mangi cipolla ti torna la voce”. È una sorta di rimedio della nonna usato molto soprattutto in passato. Spesso si dice anche Ci lu stommicu bonu ole cu staje cipuddhra e tiaulicchiu aje te manciare, ovvero “se lo stomaco bene vuole stare cipolla e peperoncino deve mangiare”. La cipolla infatti è utile anche per la digestione.
  • Pani e cipuja è mangiari da ‘gnura: in dialetto calabrese vuol dire “pane e cipolla è mangiare da signora”, un modo di dire che sottolinea la dignità della gente comune.

Insomma, la cipolla in Italia non solo è protagonista indiscussa della cucina, ma è anche espressione della saggezza popolare dei nostri nonni.

 

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