Hai mai sentito usare l’espressione ‘o muorz da crianza’? A Napoli si dice quando si lascia qualcosa nel piatto: ecco il vero significato.
Se non sei di origini campane è molto probabile che tu non abbia mai sentito usare l’espressione ‘o muorz da crianza’. In dialetto napoletano questa frase viene detta quando si lascia qualcosa nel piatto. Ma che cosa significa esattamente questa celebre locuzione?

Sicuramente affonda le sue origini in tempi lontani e nel corso dei secoli ha anche assunto valori diversi, a seconda del contesto storico di riferimento. Per comprendere appieno questo modo di dire bisogna quindi fare un viaggio a ritroso nella tradizione italiana e campana.
Perché a Napoli si dice ‘o muorz da crianza’? Ecco svelato il vero significato della frase
Quando ero piccola mia nonna durante i pranzi e le cene in famiglia, vedendo sul vassoio al centro del tavolo, l’ultima fetta di arrosto o l’ultima cucchiaiata di patate al forno diceva sempre “Chell che è? O muorz da crianza?”.
Per chi non conosce il dialetto napoletano non sarà forse facile intuire che questa frase allude al famoso ‘boccone della vergogna’. Quell’ultimo pezzo di cibo che rimane sul tavolo a fine pasto e che nessuno ha il coraggio di mangiare. Per capire, però, in quali contesti viene usata questa espressione bisogna procedere con ordine.

La ‘creanza’ in italiano è la buona educazione. Un concetto che risale molto probabilmente alle corti ottocentesche, dove sarebbe nata appunto la frase ‘muorz da crianza’, intesa anche come boccone della creanza o morso della vergogna. A casa di amici e parenti era infatti buona norma evitare di mangiare tutto quello che si aveva nel piatto per non sembrare troppo affamati. Da qui l’usanza di lasciare qualche avanzo.
Tale consuetudine è descritta anche nella leggenda dello scarparo che, invitato a pranzo da persone benestanti, lasciò l’ultima forchettata del pasto per non fare brutta figura. Ovviamente con il passare del tempo e l’avvento delle guerre mondiali, tale espressione, usata in principio con valenza positiva, si è poi ribaltata.
Di fronte alla povertà e alla miseria, lasciare l’ultimo boccone del piatto era di fatto segno di maleducazione, perché rappresentava uno spreco. Inoltre, bisognava sempre rispettare il cibo e le persone che lo preparavano. Ecco perché per le mamme e le nonne napoletane – e non solo – la frase ‘o muorz da crianza’ è una sorta di rimprovero nei confronti di chi avanza qualcosa a tavola.