Se non sei ligure di sicuro non avrai mai sentito nominare il Brandacujun: una ricetta dalle origini molto curiose.
Hai mai sentito nominare il Brandacujun? No, non è una parolaccia, ma una ricetta ligure tutta da scoprire. Di per sé si tratta di un piatto semplice, gustoso ed economico che ha come ingrediente principale il baccalà o lo stoccafisso, cui si aggiungono patate, olive taggiasche e a volte anche i pinoli.

Di solito si serve come antipasto, accompagnato magari con qualche crostino croccante. Altrimenti, è ottimo anche come secondo o come piatto unico. Ciò che, però, è ancora più curioso della ricetta in sé è la storia. Non crederai mai, infatti, a come è nato in origine questo piatto e perché si chiama proprio con un nome così buffo e bizzarro.
Cos’è e come è nato il Brandacujun, la ricetta ligure più curiosa di tutte
Come abbiamo anticipato, il Brandacujun è una specialità ligure a base di baccalà o stoccafisso, patate, aglio, olive taggiasche, prezzemolo, pepe e olio extravergine d’oliva. Diciamo, quindi, che si tratta di una sorta di rivisitazione del baccalà mantecato alla vicentina. Ad ogni modo, sai com’è nato questo piatto e perché si chiama proprio così?
Non è difficile intuire che l’etimologia del termine fa riferimento agli attributi maschili. Tuttavia, a tal proposito, esisterebbero più scuole di pensiero. Secondo alcuni, il termine alluderebbe al gesto di “brandeggiare”, cioè “oscillare”, usato in riferimento a chi, spesso scocciato per il compito che gli era stato imposto, doveva scuotere con forza il piatto affinché venisse perfetto.

Un’altra teoria attribuirebbe lo scuotimento vigoroso solo all’uomo, con il risultato che il pentolone in cui veniva preparato il piatto finiva con lo sbattere inevitabilmente al di sotto della cintura. La terza tesi attinge al dialetto ligure. L’espressione “Branda, cujon! Branda, che ciu ti u brandi ciu u l’è bon!” significa infatti “Scuoti perché più lo scuoti e più è buono”.
In ogni caso, la ricetta sarebbe nata dai marinai, che durante le lunghe traversate in mare erano soliti preparare piatti realizzati con provviste facili da conservare, come ad esempio il baccalà e le patate. E sarebbe proprio su queste navi che si sarebbe diffuso il termine Brandacujun, in riferimento al gesto di brandeggiare, ovvero scuotere, oppure riferito al gesto dei marinai di mantecare il pesce con forza, mettendo la casseruola proprio tra le gambe.