Sono questi i 5 piatti regionali italiani più amati per la festa del 1° maggio: le ricette assolutamente da non perdere.
Il 1° maggio ricorre la Festa dei Lavoratori, un giorno importante che celebra le lotte operai per i diritti sul lavoro e la riduzione della giornata lavorativa. Questa data, però, rappresenta simbolicamente anche la rinascita della natura.

Motivo per cui le nostre tavole si riempiono di tantissime specialità diverse, che sono tipiche della primavera da un lato e che rimandano alla vita di campagna e alla figura di San Giuseppe Lavoratore dall’altro.
Ma quali sono le ricette regionali italiane che proprio non possono mancare il 1° maggio? Ecco le più amate della Penisola.
5 piatti regionali da portare a tavola il 1° maggio
Sono diverse le recette regionali e non che proprio non possono mancare sulle nostre tavole il 1° maggio. Oltre al classico abbinamento tipicamente laziale tra fave e pecorino, ci sono anche tantissimi altri piatti, tutti da scoprire e gustare.

- Trippa Toscana: in questa regione italiana, specie nella zona di Volterra, per celebrare la Festa dei Lavoratori non può mancare la trippa, fatta con il sugo, realizzato con un soffritto classico di sedano, carota e cipolla e pomodori freschi, in cui la carne viene cotta per circa un’ora a fuoco basso.
- Virtù Teramane: è un piatto abruzzese, originario della provincia di Teramo, preparato con i resti della dispensa e le primizie della primavera. Veniva fatto con legumi secchi, ma anche verdure fresche di stagione, insieme ai rimasugli di pasta. Una ricetta di riciclo che aveva lo scopo di celebrare il risveglio della Natura dopo il lungo inverno.
- Su filindeu: siamo in Sardegna, in particolare nella provincia di Nuoro. Qui i fedeli la notte del 1° maggio e del 4 ottobre raggiungono a piedi il Santuario di San Francesco di Lula. Una volta a destinazione, mangiano insieme una minestra calda fatta, appunto, con “su filindeu”, “i fili di Dio”, una pasta di semola di grano duro e acqua tirata in fili sottilissimi, intrecciati e fatti essiccare per poi essere spezzati e cotti in un brodo di pecora.
In Sicilia
Vale inoltre la pena ricordare 2 eventi tradizionali che hanno luogo ogni anno in Sicilia il 1° maggio e che sono un’occasione imperdibile per gustare alcune specialità locali. Il pranzo con i “Virgineddi” e la “Tavuliata”. In questa occasione non mancano:

- la Ghiotta: è un piatto ricco siciliano tipico soprattutto di Palermo, fatto con tantissimi tipi di verdure e frutta secca, stufate in padella con del mosto cotto. Un tempo veniva servita durante il pranzo con i “Virgineddi”, termine usato per indicare le famiglie più povere, specialmente i bambini, cui le persone benestante offrivano per l’occasione un pasto abbondante;
- la pasta e legumi: a Leni, uno dei tre comuni dell’isola di Salina, il 1° maggio si organizza la famosa “Tavuliata”, una festa antica durante cui gli abitanti del luogo fanno visita alla chiesa dedicata a San Giuseppe, prima di allestire una grande tavolata di fronte al palazzo municipale, con piatti tipici, tra cui la pasta con i legumi, che sono stati benedetti dal parroco durante la messa.