I biscotti di Garibaldi sono una rarità in Italia. Sono pochissime le persone che hanno avuto modo di assaggiarli e ancora meno quelle che li sanno fare. Ecco la ricetta.
I biscotti di Garibaldi sono sconosciuti alla maggior parte delle persone. Non se ne sente parlare spesso e raramente vengono presi in considerazione. Sono chiamati anche ‘cimitero di mosche’, denominazione che fa venire davvero poca voglia di assaggiarli. In realtà, essa fa riferimento semplicemente alla presenza dell’uvetta, usata per farcire i biscotti.
Qualche giorno fa, il re Carlo III, durante il suo discorso presso Montecitorio, li ha chiamati in causa, suscitando un’enorme curiosità. Nel giro di poche ore, tutti hanno iniziato a esprimere il desiderio di provarli. Per fortuna, si possono anche realizzare in casa con una ricetta molto semplice. Il loro sapore, insolito e originale, non verrà dimenticato in fretta.
I biscotti di Garibaldi hanno avuto origine nel 1861, come omaggio a Garibaldi. Nonostante il trascorrere degli anni, sono ancora molto celebri nel Regno Unito. In Italia, invece, sono in pochissimi a conoscerli. Il loro gusto, infatti, non è proprio in linea con le preferenze locali.
La maggior parte delle persone, fino al discorso di re Carlo III, non aveva idea che esistessero dei biscotti con questo nome. La loro composizione è piuttosto semplice. Sono formati da pasta frolla e uvetta. Il burro, il latte e lo zucchero fanno il resto. Con i giusti accorgimenti, saranno deliziosi.
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