Ce lo siamo chiesti e la risposta è arrivata: sapete chi è stato il primo vero vegetariano in assoluto della storia? È un filosofo e lo studiamo tutti a scuola!
Negli ultimi due anni veganismo e vegetarianismo hanno visto un’impennata non indifferente: soltanto nel 2024 al livello mondiale il 5% della popolazione ha deciso di sposare un’alimentazione totalmente priva di carne e derivati animali. Nonostante quel numero possa sembrare minuscolo, rapportatelo al livello globale e vi accorgerete come in realtà non sia propriamente piccolo. Essere vegetariani è ad oggi una scelta consapevole, ma sicuramente più facile in termini di sapori e scelta alimentare.
Difatti ai giorni nostri sono tantissime le catene di supermercati che offrono un’ampia scelta di salumi vegetali, sostituti sfiziosi e saporiti proteici della carne, così come formaggi vegetali e chi più ne ha più ne metta. Situazione ben diversa rispetto ai soli anni 80, quando essere vegetariano significava aver fatto una scelta ai limiti dell’assurdo. Ma se vi dicessimo che bisogna andare molto, ma molto indietro nel tempo per scoprire il volto del primo vero vegetariano della storia? Forse non vorrete crederci!
Effettivamente un po’ ce lo si poteva aspettare che proprio un filosofo desse vita allo stile di vita alimentare vegetariano, siete d’accordo? E il ragionamento dietro questa scelta specifica risulta ai giorni nostri e ancora, quanto di più moderno possa esistere al mondo. Una prospettiva fresca e che possiede le sue ragioni di esistere. Ma chi è questo filosofo per tagliare la testa al toro(pessima battuta)?
Proprio lui, il grande Pitagora: dal fautore di uno dei più famosi teoremi di geometria euclidea abbiamo le primissime fonti storiche certificate di uomo ‘antikreophago‘ ovvero colui che risulta contrario in tutto e per tutto al consumo di carne, e ‘phitophago‘ ovvero mangiatore di piante. Non solo lui, ma anche la sua cerchia di discepoli più stretta non consumava assolutamente carne, anzi, il matematico e filosofo invitava spesso anche altri seguaci a cibarsi di piante e elementi presenti in natura.
Tuttavia, se la cerchia più esterna non aveva l’obbligo di essere vegetariana, quella ristretta sì. Per Pitagora il consumo di animali era paragonabile a una strage inutile, a un’azione in grado di ‘sporcare‘ l’anima dell’uomo. Molti animali per il filosofo erano considerati pressoché identici all’uomo non tanto dal punto di vista fisico, quanto animista e mentale. Da qui deriva il fenomeno della metempsicosi, ovvero la reincarnazione delle anime e la credenza che, in corpi animali, potessero abitare anime umane, fortemente sostenuto da Pitagora.
Ma non solo! Ai tempi del filosofo, coloro che oggi definiamo vegetariani o vegani venivano chiamati semplicemente ‘pitagorici‘. Il vegetarianismo tuttavia sarà sempre presente nel corso dei secoli, difatti anche altre grandi personalità famose come Leonardo Da Vinci ed Empedocle erano contrari al consumo di carne. Il primo portava talmente tanto rispetto agli animali da non riuscire a cibarsene, mentre il secondo oltre a sostenere la dieta pitagorica era fortemente contrario ai rituali di sacrificio animale agli dei. Lo avreste mai detto?
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