A pranzo non c’è niente di più succulento della trippa alla romana. La ricetta che uso ha più di 50 anni ed è sugosa e profumata, uno spettacolo.
Uno dei secondi piatti che richiamano i sapori di un tempo è la trippa alla romana, ancora oggi tra le pietanze più apprezzate dagli italiani. È sicuramente la regina della cucina povera, quella che nel corso degli anni è riuscita a conferire agli ingredienti più rustici e semplici un tocco squisito, tanto che alcuni piatti vengono riproposti nei ristoranti.
In Italia ci sono numerosi piatti, apprezzati in tutta la penisola, che vengono realizzati in ogni posto, anche se le origini arrivano da una regione. Questo perché della stessa ricetta sono presenti molteplici rivisitazioni. Per quanto riguarda la trippa, infatti, non c’è solo quella romana e viene contrapposta ad altre versioni come quella alla napoletana, alla fiorentina, alla bolognese o alla milanese, che è una delle più rinomate.
Oggi però vogliamo proporre la trippa alla romana, la cui ricetta ha oltre 50 anni. Si tratta di un piatto che conserva i sapori ricchi di un tempo e profumi intensi, dettati soprattutto dall’utilizzo del pecorino romano e dalla mantuccia, che conferiscono alla pietanza una particolarità unica, valorizzando così i prodotti del territorio.
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N.B. La trippa alla romana può essere conservata per un paio di giorni al massimo in frigo in un contenitore ermetico.
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