Ti sei mai chiesto perché la genovese si chiama così anche se è una ricetta napoletana? Ecco la sua storia.
Come ben sai, la genovese è una delle ricette tipiche della cucina campana. Si tratta di una sorta di ragù usato per condire la pasta, in genere gli ziti spezzati, fatto con cipolle e carne di manzo. La particolarità di questo piatto, oltre ad essere un grande classico delle occasioni speciali e delle domeniche in famiglia, è la lunga cottura a fuoco dolce.
Solo così è possibile ottenere quell’aroma inconfondibile che ci fa subito pensare ai sapori autentici di una volta! Ad ogni modo, ti sei mai chiesto perché questa specialità si chiama proprio così, anche se è di origine campana? Ecco finalmente svelato il mistero.
Ti sei mai chiesto perché il sugo alla genovese si chiama in questo modo? Si tratta di una domanda più che licita, dal momento che pur essendo originaria della città di Napoli questa ricetta, almeno per ciò che concerne il nome, sembra derivare da una regione completamente diversa.
Per cercare di fare un po’ di chiarezza sulle origini del piatto, bisogna tornare indietro nel tempo, facendosi largo tra storia e leggenda. In realtà, non sappiamo con certezza come sia nata la ricetta e perché si chiami così. Tuttavia, secondo la tradizione popolare, pare che l’ormai celebre condimento sia stato ideato in epoca aragonese da alcuni cuochi provenienti da Genova.
Stando sempre a questa versione della storia, i cuochi genovesi che gestivano i ristoranti nei pressi del porto di Napoli erano soliti cucinare proprio un piatto di pasta condito con un sugo bianco, cipolla e carne di manzo.
Altri ritengono che il cuoco che inventò la genovese fosse un napoletano soprannominato in dialetto “o’Genoves”. Ed è così che un piatto di sua invenzione, la genovese appunto, sarebbe poi stato chiamato in questo modo. Ad avvalorare tale tesi ci sarebbe il fatto che a Napoli il cognome “Genovese” è in effetti molto diffuso.
Esiste anche una terza ipotesi. C’è chi sostiene che l’idea nacque sempre da un cuoco napoletano e che il piatto si sia iniziato a chiamare così perché egli lavorava in un ristorante del vicolo dei Genovesi, nella zona adiacente al porto. Questa strada non esiste più, quindi è molto difficile riuscire a stabilire la veridicità del racconto.
Infine, secondo un’altra leggenda, la genovese sarebbe stata importata dai mercenari svizzeri del cantone di Ginevra. Essi si trovavano a Napoli tra il XIV ed il XV secolo e nella loro cucina c’erano diverse ricette con le cipolle. Il nome in questo caso deriverebbe da una storpiatura delle parole “Ginevra” e “Ginevrini”.
Ad ogni modo, qualunque sia l’origine del piatto, la genovese è oggi uno dei simboli della cucina napoletana non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo.
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